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Recensione

Sviluppo software
Pubblicato da Tiziano Sartor in DayLight - FMLD · 2 Gennaio 2018
L’evoluzione dell’architettura ha portato, in questi ultimi decenni, notevoli innovazioni nelle forme, nelle tipologie distributive e nelle tecnologie del costruire. Uno degli aspetti che ne risulta maggiormente toccato è senz’altro quello dell’illuminazione naturale degli ambienti: le grandi facciate vetrate, le diverse tendenze nel dimensionamento e nella forma delle finestre degli edifici residenziali, l’impiego sempre crescente dei lucernari, possono portare a risultati quanto mai diversi per funzionalità e gradevolezza degli aspetti visivi ambientali. Così, mentre in passato il problema veniva risolto con il dimensionamento delle finestre in base a stilemi consolidati dalla tradizione, di solito risultante anche da fattori climatici, oggi il progettista ha un amplissimo grado di libertà a tal proposito, ed ecco che allora si pone immediatamente il problema della disponibilità di validi strumenti progettuali.
Esistono, già da qualche decennio metodi più o meno semplificati per la valutazione del "fattore di luce diurna", che è definito come il rapporto tra l’illuminamento su una superficie posta all’interno di un ambiente e l’illuminamento che la stessa superficie subirebbe all’aperto, nello stesso luogo, con le stesse condizioni di cielo e in totale assenza di ostruzioni (cioè a orizzonte completamente libero).
La crescente disponibilità di mezzi di calcolo che si è avuta in questi ultimi anni, ha permesso la creazione di codici di calcolo molto articolati e flessibili che, partendo dalle relazioni analitiche fondamentali tra le grandezze fotometriche considerate (luminanza del cielo e illuminamento delle superfici) e utilizzando le note, anche se complesse, relazioni di geometria analitica tra piani e rette nello spazio, consentono di tracciare delle vere e proprie "mappe di illuminamento" all’interno di un ambiente, in funzione di dettagliate caratterizzazioni dei parametri rilevanti (coefficienti di riflessione delle pareti, tipo di superficie vetrata, ostruzioni esterne ecc.).
Il codice di calcolo DayLight si basa appunto su questa metodologia e l’ulteriore passo, realizzato in questo software, è il collegamento tra il modello di simulazione dettagliato e la rappresentazione CAD dell’ambiente che si vuole studiare: ne risulta uno strumento progettuale interattivo veramente affascinante che offre la possibilità di analizzare, "in tempo reale" con la progettazione generale dell’edificio, il prevedibile comportamento illuminotecnico. Tale strumento può validamente affiancarsi ai numerosi software (per le strutture, gli impianti, i computi metrici ecc.) a rendere sempre più efficiente, professionale e creativa l’attività dei progettisti.

Prof. Ing. Roberto Zecchin
Istituto di Fisica Tecnica
Università di Padova


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